Per la Lombardia dei prossimi anni vogliamo mettere fine a un’inadeguata gestione della sanità, ora ingiustamente accessibile solo a chi può pagare, all’inefficienza del trasporto pubblico, alle inefficaci politiche sul lavoro, alla disastrosa amministrazione del patrimonio pubblico di edilizia popolare.
Cambiare, per cambiare modello: potenziare la sanità pubblica, soprattutto quella territoriale a partire dai consultori; promuovere nuove politiche ambientali sostenibili; investire sulla formazione e sul diritto allo studio, perché sia per tutte e tutti; investire con decisione sul settore culturale e dello spettacolo, perché sia leva di sviluppo sociale ed economico; garantire uguali opportunità e pari diritti per le donne, i giovani, per tutti i tipi di famiglie, con attenzione alle più fragili e ai più fragili.
Un’altra Lombardia, più giusta, è possibile, se facciamo la nostra parte.
LA MIA ATTIVITÀ IN CONSIGLIO REGIONALE 2018-2023
INDIRIZZI PER POTENZIARE
LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
La nostra regione ha un trasporto pubblico inefficiente, soprattutto quello pendolare su ferro, con troppi ritardi e disagi, rete e treni obsoleti, poca sicurezza anche nelle stazioni garantiscono poca sicurezza. Le agevolazioni per le categorie più fragili e per i più giovani, sono davvero insignificanti.
Il contrasto all’inquinamento non può che partire da un trasporto pubblico su ferro efficiente e potenziato, con un’equa distribuzione degli investimenti, con maggiori risorse da mettere sulla mobilità sostenibile e ciclistica, sia per gli spostamenti casa/lavoro, sia per il tempo libero e a fini turistici. Incentivare e agevolare la mobilità dolce è garanzia di elevati standard di sostenibilità ambientale. Nel 2022 con una risoluzione a mia prima firma (approvata dal consiglio regionale e che potete leggere qui) ho impegnato Regione Lombardia a investimenti maggiori sulla mobilità sostenibile, a potenziare l’intermodalità, a incentivare il cicloturismo e la mobilità ciclistica quotidiana. Perché la Lombardia deve essere sempre più una Regione con un ambiente sostenibile.
LA MIA INDAGINE SULL’ATTUAZIONE DELLA 194 IN LOMBARDIA
Dal 2018, quando sono stata eletta consigliera regionale, ho condotto annualmente un’indagine puntuale, per ogni presidio ospedaliero, sull’attuazione della legge 194 in Lombardia, con un focus sull’obiezione di coscienza e sull’utilizzo delle due diverse procedure, chirurgica e farmacologica, cioè la Ru486. Non esistono, infatti, dati aggiornati e dettagliati relativi alla situazione nella nostra regione, ma solo una relazione ampia sull’attuazione della 194 in Italia, a cura del Ministero della Salute, che riporta dati aggregati, per Regioni, relativi al 2019.
L’indagine rivela un calo costante delle interruzioni volontarie di gravidanza anche negli anni della pandemia, una significativa disomogeneità nell’accesso al servizio, un’obiezione di coscienza ancora troppo alta, al punto che in alcune province è complicato ricorrervi, e una percentuale complessiva di utilizzo della Ru486 più bassa rispetto ad altre regioni italiane. Un’analisi puntuale restituisce le criticità nei territori, risultando utile per definire interventi mirati. Qui sul mio blog una sintesi dell’indagine e le mie proposte.
MA PERCHÈ IO GUADAGNO MENO DI TE?
In Lombardia, la Regione con il maggior numero di donne occupate, è urgente considerare le ragioni del permanere di un alto differenziale retributivo tra uomini e donne che risulta sempre più anacronistico: pur in presenza di una legislazione di sostegno in apparenza ineccepibile, il fenomeno non accenna a diminuire e anche le aziende ne subiscono dei danni, in un clima di inconsapevolezza collettiva.
Per questo ho promosso un percorso percorso di approfondimento, con una pubblicazione, e ho depositato un progetto di legge per superare il divario. Investire sull’orientamento e la formazione, sostenere le reti di imprese, far emergere il fenomeno, introdurre premialità e istituzionalizzare luoghi di confronto tra le parti, i capisaldi della proposta.
VIAGGIO NEI CONSULTORI LOMBARDI
I consultori pubblici sono un servizio sociosanitario fondamentale e prezioso per il territorio e la comunità. Sono supporto e assistenza per la salute della donna, per la prevenzione, per le famiglie, con un’offerta articolata di servizi.
Negli ultimi 10 anni da 220 sono diventati 140, alcuni sono a rischio chiusura, causa il disinvestimento di Regione Lombardia sia in risorse economiche che in personale e attrezzature. Già nel 2019 mi sono attivata per conoscere meglio la rete dei consultori pubblici di Città metropolitana. Da maggio 2022 ho iniziato un giro di approfondimento che è andato oltre Milano e che ho chiamato Consultour. Il mio obiettivo è stato conoscere più a fondo queste realtà che potrebbero dare molto alle comunità, ma vengono svilite dalla Giunta.
DALLE PROPOSTE ALLE POLITICHE DI GOVERNO
UNA SANITA’ VICINA, EQUA, ACCESSIBILE
Vogliamo un servizio sanitario che risponda ai bisogni, medici di base in tutti i territori, liste d’attesa brevi, agenda unica delle prenotazioni, maggiori investimenti in risorse, personale e tecnologia in sanità pubblica, sui presidi territoriali, potenziando e valorizzando i consultori, più integrazione tra assistenza sanitaria e assistenza sociale, residenze per anziani riorganizzate, più risorse per la salute mentale, soprattutto per minori e detenuti.
DALLA PARTE DELLE DONNE
Vogliamo investire sulle donne, valorizzarne i talenti, rispettarne la libertà di scelta, sostenere le fragilità, orientare e formare a contrasto di precarietà e divario retributivo, incentivare le imprese che promuovono la parità, promuovere la condivisione delle responsabilità di cura, potenziare gli strumenti di conciliazione tra tempi di vita e lavoro, rafforzare l’imprenditoria femminile, sostenere l’indipendenza economica delle vittima di violenza.
UNA SCUOLA INCLUSIVA
Vogliamo una scuola dove vengano ridotte le disuguaglianze, garantite coesione e mobilità sociale, scuole sicure, accoglienti, accessibili anche ai più fragili, sostegno ai Comuni per la riqualificazione e la gestione di nidi e scuole d’infanzia, più orientamento, diritto allo studio, sport, educazione sessuale e all’affettività, contrasto a discriminazioni e bullismo, formazione professionale più congrua, contrasto all’abbandono scolastico, progetti per i Neet.
CULTURA LEVA DI SVILUPPO
Vogliamo rilanciare il settore culturale lombardo, investimenti per l’innovazione tecnologica di archivi, biblioteche, musei, teatri e sale cinematografiche, progetti per la riqualificazione di luoghi e attività di cultura e spettacolo nei comuni più piccoli, accesso al credito e ai contributi per le imprese culturali, sportelli per lavoratrici e lavoratori della cultura nei Cpi, supporto alla filiera dell’audiovisivo, rilancio della Film Commission.
POLITICHE ORGANICHE PER IL LAVORO
Vogliamo colmare nel lavoro divari territoriali, di competenze, generazionali, di genere, servizi mirati e a sistema, interventi a favore dell’occupazione di donne, giovani, over 50 e fragili, aumento dell’indennità per i tirocini, incentivi per l’apprendistato, maggiori controlli per la sicurezza sul lavoro, più equità nelle politiche attive per il lavoro, più connessione alle reti di sviluppo locali, incentivi commisurati al raggiungimento degli obiettivi.
TUTELA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO
Vogliamo che la Lombardia non sia la regione più inquinata d’Europa, né quella che consuma più suolo in Italia, e poi politiche efficaci di contrasto all’inquinamento, potenziamento del trasporto pubblico regionale, più mobilità sostenibile e ciclistica, incentivi per la conversione ecologica di mezzi di trasporto ed edifici, valorizzazione dei parchi, delle aree e delle attività agricole, condivisione delle scelte con enti locali e Città Metropolitana.
CONSULTOUR E INDAGINE 194: IL MIO LAVORO
Vogliamo rilanciare gli importanti presidi territoriali rappresentati dai consultori, a rischio di definitivo smantellamento, che significa garantire libertà di scelta per la donna e sostegno a giovani e ogni tipo di famiglia. Con il mio Consultour è emerso lo stato di questi servizi, mentre l’indagine sulla 194 ha fatto luce sulla sua disomogenea applicazione in Lombardia. Vanno garantiti reputazione ai primi e piena applicazione alla seconda.
I GIOVANI PRIMA DI TUTTO
Vogliamo che la Lombardia sia una regione per giovani, dando loro la giusta offerta formativa e professionale, affinché andare lontano da casa sia una scelta e non l’unica alternativa. Servono, però, investimenti, riforma dei tirocini, aumento delle indennità, stage che non siano lavoro mascherato, sempre più spesso pericoloso. Va istituito quanto prima un Fondo per l’autonomia giovanile a sostegno di un grande progetto per loro e per il loro futuro.